ONCOLOGIA

L’utilizzo del flusso laminare focalizzato in Oncologia

I pazienti oncologici sono molto spesso immunocompromessi e particolarmente esposti alle infezioni batteriche. Per loro è facile sviluppare infezioni di vario genere: batteriche, virali, fungine e parassitarie.

Gli interventi chirurgici che devono affrontare i pazienti oncologici sono mediamente complicati e a volte anche molto duraturi.

TOUL flusso laminare focalizzato crea uno spazio altamente asettico, eliminando il 99,9% dei batteri e microrganismi aerodispersi, compreso il Covid-19.

Uno studio rivela che oltre il 90% dei batteri che si trovano nella ferita di un paziente, prevengono direttamente o indirettamente dall’aria. Il 30% di questi, raggiunge la ferita direttamente dall’aria mentre il 70% proviene dagli strumenti chirurgici¹.

L’unità mobile di produzione aria sterile crea un flusso d’aria ultrapulita che viene indirizzato sul tavolo strumenti e/o sul campo operatorio. Esso determina una barriera fisica e impedisce di fatto ai microrganismi di sedimentare nella ferita chirurgica o sugli strumenti chirurgici. Si ottiene una riduzione drastica della carica batterica sul sito chirurgico o sugli strumenti (fino al 95%), senza limiti di tempo e anche per lunghi interventi. 

TOUL permette di effettuare l’upgrade su ogni sala operatoria tradizionale: da ISO 7 a ISO 5.

Un upgrade necessario, visto che secondo la norma UNI 11425 2011, le sale operatorie ISO 5 sono obbligatorie per interventi chirurgici specialistici quali: trapianti di organi, impianto di protesi, interventi di neurochirurgia e oncologia e altri interventi complessi, di durata superiore ai 60 min. e che richiedono un’elevatissima protezione dell’area a rischio (tavolo operatorio, tavolo portastrumenti e spazio operativo chirurghi). 

TOUL è conforme alla severa Normativa ISO 5 e permette di mantenere la sterilità degli strumenti e del campo operatorio anche durante lunghissimi interventi e senza limiti di tempo.

Bibliografia

¹ Whyte W, Hodgson R, Tinkler J. The importance of airborne bacterial contamination of wounds. J. Hosp Infect 1982; 3: 123-135